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Tutti i dettagli sul piano di contenimento governativo per far fronte alla crisi energetica
La crescita esponenziale delle utenze come luce e gas, sta destando non poche preoccupazioni per l’inverno che si accinge ad arrivare. Il risparmio è una delle parole chiave di quest’ultimo periodo e, a quanto pare, lo sarà ancora per un bel po’. Non sono solo le famiglie italiane ad essere preoccupate. A tal proposito, i Governi di tutto il Mondo stanno cercando di far fronte a questa grave crisi energetica, scatenatasi a causa della guerra tra Russia e Ucraina, attraverso misure di contenimento per il riscaldamento della casa.
In particolar modo, per il contenimento delle emissioni di CO2 alcune regioni hanno vietato l’accensione delle stufe e camini con combustione a biomassa, stabilendo multe che potrebbero partire da 500€ e arrivare a 5.000€.
La Puglia, al momento, non rientra tra le Regioni menzionate nel provvedimento. Infatti, quelle che sembrano essere colpite appartengono al Nord Italia e, in particolare, Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. L’applicazione della normativa avviene in modo più o meno severo, dipendendo dalle Regioni. La Lombardia è, sicuramente, il territorio nel quale si applicheranno sanzioni molto più rigide e onerose rispetto a tutte le altre menzionate in precedenza.
Contemporaneamente, a tale piano di contenimento, per far fronte al caro-energia, è stato stilato anche un nuovo calendario nazionale per l’accensione dei termosifoni, dipendendo dalle varie zone del Paese. Scendendo maggiormente nei dettagli del piano di contingenza, sono stati stabiliti i periodi e il numero massimo delle ore giornaliere durante le quali sarà consentita l’accensione dei termosifoni.
In tal senso, dunque, anche la Puglia è stata coinvolta e divisa in tre aree climatiche differenti. Nelle zone che si trovano al confine con la Basilicata e la Campania, l’accensione dei termosifoni è fissata per il 22 ottobre e si protrarrà fino al 7 aprile. Durante questo periodo sarà possibile usufruire del riscaldamento per 13 ore al giorno. Scendendo, la situazione cambia e, in particolare, nel Foggiano, nel Barese e nella parte nord di Taranto, l’accensione sarà posticipata rispetto alla precedente area, fissando come data l’8 novembre per 11 ore giornaliere. Nel Salento (includendo anche le province di Brindisi e parte del Tarantino), l’accensione dei termosifoni avverrà dal 22 novembre al 23 marzo e non potrà superare le 9 ore al giorno.
In questo quadro generale, non si può dimenticare l’aiuto stilato dalla Regione Puglia che prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 8.500€ per l'acquisto e l'installazione di sistemi di accumulo. Il cosiddetto “reddito energetico” è rivolto ai nuclei familiari con Isee inferiore a 20.000€, favorendo la diffusione dell’energia da fonti rinnovabili per le utenze domestiche. Il surplus energetico derivato da questo piano regionale, inoltre, servirà ad altri beneficiari in modo tale da non sprecare le risorse prodotte.
Le forme di autoproduzione e autoconsumo di energia pulita sono il futuro e, la Regione Puglia è una delle prime in Italia a guardare oltre e operare concretamente in tale direzione, contrastando la crisi energetica che, attualmente, sta colpendo tutto il Mondo.
È un traguardo davvero importante per la Regione Puglia e, oltre a far fronte alla crisi energetica in modo attivo, permetterà a molte imprese di settore di avere molto lavoro nel periodo a seguire.