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Guida per proprietari ed inquilini
Affittare una proprietà comporta dei rischi. Uno di questi è, sicuramente, l’usura o danneggiamento degli interni. A tal proposito, però, è bene sottolineare che le piccole spese per la manutenzione ordinaria di una casa in affitto spettano all’affittuario, tranne nei casi in cui questi implichino opere murarie.
Qualora l’inquilino danneggi la proprietà, secondo la legge, è obbligato ad apprestarsi al ripristino del bene. Ad ogni modo, è necessario, in primo luogo, capire se si tratta di danni derivanti o meno dalla normale usura.
Le piccole riparazioni, come detto in precedenza, rientrano tra i lavori di manutenzione ordinaria a carico dell’inquilino e sono ad esempio: la sostituzione delle lampadine, piccoli lavori di idraulica come riparazioni dei rubinetti, manutenzione degli elettrodomestici, controlli periodici della caldaia, sostituzione della serratura in caso di smarrimento delle chiavi e tutto quello che è legato alla pulizia dei filtri, delle canne fumarie, degli scarichi, ecc.
Ridipingere la casa non spetta all’inquilino, a meno che non sia esplicitamente espresso nel contratto.
Alla scadenza del contratto di affitto è fondamentale che l’inquilino lasci la casa nelle stesse condizioni in cui è stata lasciata dal proprietario, sanando eventuali danni causati. Prima di lasciare l’appartamento, sarà cura dell’inquilino provvedere alla pulizia e liberarlo da effetti personali.
Qualora questo non accadesse, il proprietario si può rifiutare di restituire della caparra e richiedere il risarcimento dei danni che sono stati causati alla proprietà, nel caso in cui la caparra non fosse sufficiente a coprire le spese per sanarla.
La cauzione, infatti, viene richiesta dal proprietario proprio come garanzia e non può superare le 3 mensilità.
La legge, però, garantisce anche l’affittuario in modo da evitare abusi da parte del proprietario. In tal senso, i danni non possono essere quantificati unilateralmente ma, è imprescindibile trovare un accordo con l’inquilino sul conseguente importo da pagare. È buona prassi avviare una causa ai danni del conduttore per il risarcimento. Se il proprietario non la avvia e l’inquilino non fosse d’accordo con l’importo da pagare come risarcimento danni, quest’ultimo può chiedere un decreto ingiuntivo contro il proprietario.
La Cassazione ha stabilito che, nei casi di immobili danneggiati, nel momento della riconsegna delle chiavi, l’inquilino sarà tenuto a pagare il canone di locazione finchè non si raggiunga la quota idonea alla copertura delle spese. Il proprietario dovrà fornire una prova di effettiva lesione del patrimonio per ottenere il risarcimento dei danni.