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L’approvazione del disegno di legge ‘Collegato Lavoro’ ha apportato molte novità riguardanti i contratti di lavoro, licenziamenti e anche operazioni di compravendita. In particolare modo, un dei maggiori cambiamenti vede protagonista il rogito: atto che formalizza la compravendita della proprietà, con il proposito di semplificarlo.
Al fine di assicurare una maggiore privacy e ridurre i compensi, d’ora in poi non sarà più obbligatorio indicare l’importo esatto della provvigione che spetta agli intermediari di una compravendita.
Specificare l’importo speso per la provvigione e per essersi avvalsi dei servizi del mediatore per la finalizzazione della compravendita, fornendo tutti i dati necessari al riconoscimento dell’agente immobiliare, è uno dei dettagli obbligatori previsti dalla legge n.223 del 2006, introdotta dal ministro Pier Luigi Bersani. Se, da un lato, aveva lo scopo di evitare l’evasione e facilitare la trasparenza, dall’altro, non garantiva il diritto di privacy delle parti.
Il disegno legge ‘Collegato Lavoro’, dunque, non è una manovra finalizzata all’eliminazione della provvigione ma, alla semplificazione dei processi di rogito attraverso la diminuzione dei dettagli all’interno dell’atto notarile. Pertanto, le parti coinvolte potranno sentirsi libere di indicare o meno l’importo speso per la provvigione. L’obbligo di indicare se ci si è avvalsi dell’aiuto di un intermediario, invece, permane e sarà sufficiente indicare esclusivamente il numero della fattura.
Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza ond’evitare tentativi di evasione poichè l’intermediario ha l’obbligo di indicare nella fattura elettronica l’importo esatto che ha guadagnato dall’operazione.
La tutela della privacy delle parti ha lo scopo di agevolare la libera trattativa. Fino ad ora, infatti, il mediatore, per non compromettere il rapporto di fiducia con i clienti, non poteva richiedere importi diversi al compratore e all’acquirente poichè, in sede di rogito, sarebbero venuti a conoscenza dell’importo pagato dalla controparte.
L’eliminazione di evidenza pubblica in atto notarile dell’importo della provvigione in favore della legittima discrezionalità e riservatezza della trattativa, è stata una proposta fatta al Governo dalla Fiaip per salvaguardare l’autonomia contrattuale.