IMU 2023: tutte le novità e scadenze

 

L’IMU è un’imposta sulle case che non figurano come principale, il cui importo varia a seconda dei comuni di residenza. L’imposta si paga in due rate annuali: la prima quota deve essere versata entro e non oltre il 16 giugno 2023, mentre, per il pagamento della seconda rata, si dovrà attendere il 18 dicembre. 

Per quanto riguarda le novità riguardanti l’IMU, è necessario fare riferimento alla Legge di Bilancio 2023 che prevede degli ampliamenti per le esenzioni. Facendo riferimento all’articolo. 1 del comma 759 (legge 27 dicembre 2019, n.160), tutti i proprietari di immobili non utilizzabili a causa di un’occupazione abusiva di terzi, sono esenti dal pagamento dell’IMU. A tal proposito, però, è bene specificare che tale condizione deve essere seguita da una presentazione di denuncia o nel caso in cui ci sia già in atto un percorso giuridico/penale. 

Sono  esenti dal pagamento dell’IMU anche tutti gli immobili danneggiati e resi inagibili dal terremoto del 2012, per via dell’inagibilità (rientrano in tale categoria i comuni in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia). 

L’IMU va pagato per tutte le proprietà non considerate e dichiarate abitazioni principali, a meno che non rientrino nella categoria di case di lusso. Anche i terreni agricoli e aree fabbricabili di proprietà sono categorie che prevedono il pagamento della suddetta tassa. 

Va ricordato, inoltre, che vi è una sentenza che prevede l’esenzione IMU per i congiunti con residenza in immobili differenti. A tal proposito, fa fede la doppia esenzione prevista dalla sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022 che prevede un cambio sostanziale delle condizioni. Infatti, mentre prima era prevista l’esenzione sull’IMU solo di una delle due abitazioni, ora l’agevolazione spetta ad entrambe le case. 

Un’altra agevolazione prevista per l’IMU 2023 riguarda gli immobili in comodato a genitori e figli (entro il primo grado). In tal caso, l’art. 1, comma 747 della legge 160/2019 è prevista una riduzione dell’aliquota del 50%. In tale categoria non rientrano gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8, A9. Per usufruire dell’agevolazione è necessario: 

• essere in possesso di un contratto di comodato regolarmente registrato; 

• Il comodante possieda in territorio nazionale solo l’immobile concesso in comodato;

• Il comodante risieda abitualmente nell’immobile concesso in comodato.

 

Cosa succede in caso di affitto della casa a cui spetta il pagamento dell’IMU?

Qualora l’abitazione non destinata ad uso primario sia in affitto, è il proprietario che si dovrà preoccupare del pagamento dell’IMU, non l’inquilino. Con l’abolizione della TASI, imposta che prevedeva, fino al 2019, una percentuale di pagamento da parte dell’ inquilino, non vi è più ripartizione delle tasse tra affittuario e proprietario.

Ad ogni modo, sono previste delle agevolazioni per il pagamento dell’IMU da parte dei proprietari di casa, in base ai tipi di contratti di affitto stipulati. Una su tutte è l’agevolazione che prevede un pagamento scontato del 25% sugli immobili locati con un contratto a canone concordato. 

È bene tenere  anche in considerazione che il pagamento dell’IMU varia a seconda del comune di appartenenza ed è possibile che vi siano delle delibere specifiche che prevedano degli sconti o esenzioni particolari a seconda dei casi. Per questo motivo, è necessario informarsi bene in base alla residenza di appartenenza. 

 

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