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Durante un rapporto di convivenza è possibile che i lavori di ristrutturazione della casa vengano effettuati e, di conseguenza, pagati dal partner/convivente del proprietario dell’immobile. Non essendo condotti dal proprietario, affinchè rientrino tra le spese detraibili, è necessario che la convivenza rispetti il requisito di stabilità delineato della Legge n. 76/2016.
Nel caso in cui, la convivenza stabile non risulti all’anagrafe è possibile firmare un’autocertificazione per attestare che la suddetta convivenza sia sussistita dall’inizio dei lavori e durante tutto il periodo cui fannno riferimento le spese.
Ad ogni modo, è importante sapere che, anche nel caso in cui le spese siano state sostenute dal partner/convivente, i versamenti devono essere effettuati necessariamente con bonifici parlanti, riportante la seguente causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto a detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986” e che il codice fiscale del richiedente coincida con il soggetto che ha effettuato il pagamento.
È possibile richiedere la detrazione fiscale anche nel caso di richiesta di finanziamento.
Oltre ai conviventi, è anche possibile concedere la detrazione ai familiari che abbiano sostenuto le spese (coniuge, parenti entro il terzo grado o affini entro il secondo grado e componente dell’unione civile). Possono fare richiesta anche i nudi proprietari, titolari di diritti di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), soci di cooperative, imprenditori e locatari o comodatari.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono riportate le regole da rispettare per richiedere le detrazioni. È bene considerare che, fino al 31 dicembre 2024 il limite massimo di spesa detraibile al 50% è di 96.000€ annuali per ciascuna unità immobiliare.
La ripartizione della detrazione è di 10 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui viene sostenuta la spesa e dilazionata in quelli successivi.
Fanno parte dei lavori accettati qualunque restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia.
Negli anni a seguire, le detrazioni fiscali per lavori di ristrutturazione scendono al 36% con un limite massimo di spesa di 48.000€ (fino al 31 dicembre 2027) e, dal 1 gennaio 2028 passa al 30%.