Guida per l'ampliamento di un trullo: permessi e vincoli paesaggistici

 

Ereditare un vecchio trullo di famiglia o investire comprandone uno, non fa la differenza. Possedere questa struttura, a prescindere dall’acquisizione, è sempre vantaggioso, anche se bisogna comunque tenere in considerazione che la manutenzione è un pilastro fondamentale per poter garantire che la struttura si mantenga in ottime condizioni, nonostante il passare del tempo.

A volte, però, capita che il trullo sia troppo piccolo per le esigenze famigliari. Per questo motivo, l’ampliamento della struttura è uno dei lavori che si prende in considerazione e che fa sorgere parecchi dubbi. In primo luogo, per poter procedere, è necessario tenere in considerazione i vincoli paesaggistici. 
Una volta che ci si è accertati di poter procedere con l’ampliamento, è obbligatorio attenersi alle linee guida descritte all’interno del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. In tale documento, vengono descritti anche i materiali da utilizzare durante una ristrutturazione (tufo, tavelle e calcestruzzo) ed è fondamentale che la ristrutturazione segua le caratteristiche costruttive ed estetiche tradizionali. I vincoli per l'utilizzo di materiali sono molto severi e, per esempio, non prevedono l’impiego di altri materiali che non siano di pietra per le coperture. L’imbiancatura esterna, invece, deve essere obbligatoriamente di colore bianco con finitura a scialbo di calce o in pietra a vista. 

Per poter verificare che l’ampliamento di un trullo possa essere effettuato, è necessario consultare il Piano Casa 2018 della Regione Puglia, che prevede l’ampliamento e ne stabilisce una percentuale di volumetria da non superare, pari al 20% (che corrisponde ad una stanza). È possibile, inoltre, che si debba avere la necessità di demolire la struttura e ricostruirla. In tal caso, l’ufficio tecnico del Comune di appartenenza del trullo, deve necessariamente essere il riferimento per portare avanti tale operazione in modo che vengano rispettate le norme. 

Il Piano Paesaggistico Tematico Regionale ha definito delle linee guida per la tutela, il restauro e gli interventi sulle strutture in pietra a secco della Puglia. Secondo tale documento, l’ampliamento e il restauro del trullo devono essere operazioni conservative e la volumetria aggiuntiva deve includere bagno e cucina per rispondere ai canoni igienico-sanitari. 

Durante l’esecuzione dei lavori di ampliamento di un trullo, è bene fare attenzione anche alle stuccature e ingabbiamenti murari. Quest’ultimi sono proibiti, così come gli insabbiamenti e le stuccature con malta. 
Sono, invece, tollerati i pergolati di ferro o legno, purché siano dipinti di bianco che rispettino le dimensioni previste e la loro partitura sia adeguatamente calibrata al di sotto del piano di imposta del trullo. 

I due tipi di ampliamenti previsti dalla legge sono:

• Ampliamenti con indice di fabbricabilità fondiaria: prevedono il rispetto degli indici fondiari. In tal caso, il volume di ampliamento deve “essere calcolato al volume edificabile rinveniente dalla superficie del lotto il volume dei manufatti già presenti sul lotto stesso”. 
• Ampliamenti “una tantum” : prevedono l’ampliamento massimo di 75 mc (qualora possibile), a scopo residenziale.

 

 

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