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Mutuo chirografario e mutuo ipotecario: imparare a conoscere le differenze per non sbagliare
Acquistare un bene oneroso oggi significa tenere in conto anche che, nella maggior parte dei casi, sarà opportuno fare affidamento su enti esterni per finanziare il proprio investimento. A tal proposito, ci sono varie opzioni da prendere in considerazione e, per farlo correttamente, è importante capire bene quali sono i limiti, i vincoli, le regole e i vantaggi di ciascuna tipologia.
Il mutuo chirografario è una soluzione che non prevede garanzie immobiliari. Scendendo maggiormente nei particolari, dunque, si tratterebbe di un contratto fiduciario garantito solo presentando un documento sottoscritto dal beneficiario. Questa tipologia di prestito, però, non va confusa con il prestito ipotecario. In primo luogo, la differenza sostanziale riguarda i costi. Il mutuo chirografario è sicuramente un’opzione più vantaggiosa, per via dei costi più bassi. Con il mutuo chirografario, infatti, vengono meno le spese di sopralluogo tecnico per portare a termine la perizia, in quanto quest’ultima non è necessaria ai fini dell’approvazione del finanziamento. Inoltre, non è necessario neanche l’atto notarile, poiché l’immobile non viene ipotecato e questo è un modo per abbattere maggiormente i costi relativi al prestito.
Al contrario di quello ipotecario, il mutuo chirografario, non è facilmente concesso, poiché è necessario dimostrare di avere una stabilità economica e un solidità patrimoniale non indifferente. Inoltre, viene concesso solo ed esclusivamente per importi superiori ai 75.000€. È necessario anche sapere che, qualora si voglia optare per un mutuo chirografario, la durata del tempo per saldarlo è maggiore rispetto a quello ipotecario.
Concedere un mutuo chirografario, qualora si posseggano tutti i requisiti è un processo molto più agile rispetto al mutuo ipotecario e i tempi di approvazione sono per giunta minori. La necessità di una scrittura privata, senza coinvolgimento del notaio è, per giunta, un’ulteriore modo per abbattere i costi e, soprattutto, i tempi.
È bene considerare, però, che non ci sono solo vantaggi ma, è necessario prendere in considerazione anche gli svantaggi prima di optare per un mutuo chirografario. In primo luogo i tassi di interesse sono maggiori e il finanziamento massimo può arrivare solo a un importo massimo di 80.000€, da saldare in un periodo massimo di 15 anni. È prevista anche una mora nel caso in cui non si riesca a pagare la rata mensile e il nominativo del debitore rientra dopo 120 giorni dall’insolvenza nelle centrali dei rischi, perdendo il beneficio al termine. Nel caso in cui, in passato, vi siano stati problemi di solvenza, il mutuo di questo tipo non è concesso.
Il mutuo chirografario è, di solito, una soluzione ottima per le aziende e meno per i privati, anche se, quest’ultimi possono richiederlo in modo vantaggioso per poter finanziare le installazioni di fonti rinnovabili, ristrutturazione o manutenzione dell’appartamento.
Oltre al patrimonio personale, altre forme di garanzia per la concessione del mutuo chirografario possono essere la fideiussione (garanzia prestata da un altro ente assicurativo che copre il rischio di insolvenza) e l’istruttoria creditizia, che valuta l’affidabilità del debitore.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, le opzioni variabile e fissa sono le stesse di un normale prestito. Ciò che cambia è la durata del tempo di rimborso (da 2 ai 6 anni) e possono essere di gran lunga più elevati di un normale mutuo ipotecario, superando il 4%.
Anche se, come precedentemente detto, i costi sono abbattuti, dall’altro lato, vi sono più spese di incasso della rata, di gestione della pratica e di istruttoria. Proprio per questo motivo, è necessario capire bene se si possa trattare della migliore soluzione sulla quale puntare, consultando una persona esperta in finanziamenti.