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Transizione energetica: quale sarà il futuro degli edifici?
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Transizione energetica: quale sarà il futuro degli edifici?

Nuove proposte per il miglioramento energetico degli edifici: come sarà il futuro?

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Si è parlato a lungo della transizione energetica degli edifici, ma è importante fare chiarezza sulla tematica e capire bene quali sono le proposte dell’Unione Europea in merito e come influenzeranno il mercato immobiliare dei prossimi anni. 

In primo luogo, già da diversi anni, per vendere o affittare un appartamento è necessario essere in possesso dell’APE (Certificato di Prestazione Energetica), che classifica gli ambienti adibendo ad essi una categoria che può andare dalla A (più ottimizzata energeticamente) alla G (meno ottimizzata energeticamente). In Italia, secondo i dati attuali, gli edifici presenti sul territorio appartengono per l’87% alla categoria D e il 37% alla G. Questi ultimi saranno i primi ad avere restrizioni in merito alla vendita e locazione che, presto, saranno proibite. 

Obiettivo è arrivare al 2030 con una situazione ambientale migliore dell’attuale. Per tale raggiungimento, l’Unione Europea ha definito alcuni passi da seguire:

  • Entro il 2027 tutti gli edifici situati in territorio europeo dovranno appartenere alla categoria E.

  • Entro il 2030 gli edifici dovranno raggiungere la categoria D e quelli appartenenti alla G non potranno essere più venduti o locati. A tal proposito, è bene specificare, però, che sarà possibile procedere con la vendita solo ed esclusivamente nel caso in cui il compratore si comprometta ad effettuare i lavori di miglioramento energetico entro 3 anni dall’acquisto. 

  • Entro il 2033 gli edifici presenti sul territorio europeo dovranno appartenere alla categoria C. 

  • Entro il 2050 tutti gli immobili dovranno essere a zero emissioni.

È bene specificare che, al momento, la classificazione energetica degli edifici è su base nazionale, poichè i paesi ubicati al sud dell’Europa, sono meno freddi rispetto a quelli del nord e, di conseguenza, hanno delle necessità energetiche e di consumo diverse. 

In futuro, però, tutto questo cambierà e si andrà incontro a una classificazione enrgetica univoca per tutti i paesi appartenenti all’Unione Europea, senza eccezioni. 

Un’altra iniziativa che sembra essere in procinto di approvazione riguarda lo stop definitivo alle caldaie a gas. Si pensa che la vendita di queste ultime sarà vietata già nel 2025, sostituendole con quelle ibride o a condensazione. 

Nel 2032, invece, verrà inserito l’obbligo di installazione di pannelli solari condominiali nel caso in cui si debba procedere con una ristrutturazione di qualunque genere.  

In questo quadro energetico generico, però, c’è anche da sottolineare il fatto che i pannelli fotovoltaici e l’eliminazione delle caldaie a gas non sono provvedimenti sufficienti al raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni. Infatti, sarà implicito adeguare l’appartamento creando anche il cappotto termico.

 

Cosa considerare per acquistare e vendere casa oggi?

Alla luce di tutto quello che si è detto in precedenza, vendere una casa con poca efficienza energetica, oggigiorno, è una delle soluzioni migliori, nel caso in cui non si voglia o non si abbia la possibilità economica di ristrutturarla, anche se in futuro, in modo da essere ottimizzata energeticamente secondo gli standard. 

Dall’altro lato, però, se si è in procinto di acquistare un nuovo immobile, è consigliabile fare già attenzione alla categoria energetica di appartenenza, per evitare che l’investimento, divenga un motivo di sforzi economici in futuro. 

Una buona idea sarebbe anche quella di investire sull’acquisto di case in condomini dotati di caldaie centralizzate. In tal modo, nel momento in cui ci si dovrà adeguare energeticamente secondo le norme europee, le spese saranno divise tra tutti i condomini e saranno maggiormente ammortizzabili. 

Nel caso in cui, invece, si opti per la casa indipendente, è bene iniziare a pianificare già da ora le tempistiche degli interventi per migliorare l’efficienza energetica e non doversi trovare a spendere cifre esorbitanti di colpo. 

 

Cosa succederà con le nuove costruzioni?

Se con le vecchie costruzioni, l’adeguamento sarà pian piano obbligatorio, tutti i nuovi edifici dal 2026 in poi nasceranno già a zero emissioni. 


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