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Novità sul fronte risparmio energetico: cosa dovrà cambiare?
Durante gli ultimi anni, il riscaldamento globale e il risparmio energetico sono dei temi caldi sia per i cittadini che per la politica. I cambi che sono stati effettuati e le agevolazioni per incentivare la popolazione ad una corretta condotta per non aggravare la situazione climatica già abbastanza critica, sono stati i protagonisti indiscussi del secolo in corso. Ma cosa bolle in pentola? La commissione europea si è riunita per parlare di ipotetiche modifiche sui climatizzatori da mettere in atto durante i prossimi 5 anni.
Stando alle regole, entro il 2028 in Italia dovrebbero essere sostituiti l’80% dei condizionatori attualmente installati, per via dell’impiego dei gas fluorurati (anche conosciuti come F-gas). La loro riduzione deve essere accelerata, poiché ritenuti i maggiori responsabili del riscaldamento globale.
La discussione sui gas fluorurati risale al lontano 2000, con l’intenzione di ridurli, fino ad eliminarli del tutto. Pare, dunque, che sia arrivato il momento decisivo per accelerare tale processo e già dal 2024 potranno essere messe in atto delle restrizioni graduali per contenerne l’impiego.
Anche Confindustria si è espressa sulla questione dei gas fluorurati e allarma sul problema del relativo aumento dei costi di produzione e, dunque, dei prezzi per i consumatori. Ad ogni modo, il nuovo regolamento non obbligherebbe i consumatori alla sostituzione degli impianti di refrigerazione, ma il vero problema sorgerebbe nel momento della rigassificazione dell’apparecchio.
A tal proposito, per essere prudenti, per i nuovi acquisti è importante assicurarsi che i condizionatori nuovi possano essere ricaricati sia con gas fluorurati, che con refrigeranti alternativi.
Sul tema della riduzione degli F-gas, l’Epee, lobby europea dei refrigeratori, ha stemperato l’allarme, consigliando di puntare sulle pompe di calore elettriche. A tal proposito, anche la Commissione europea si è espressa a favore, consigliando anche la sostituzione delle caldaie a gas con la tecnologia elettrica.
Per quanto riguarda, invece, il punto di vista dei Governi delle maggiori potenze europee, si sono rivelati contrari all’accelerazione della riduzione repentina degli F-gas. La strada da percorrere, secondo i Governi dell’UE, deve essere legata alle introduzioni di esenzioni. Ad ogni modo, una nota positiva c’è ed è collegata al processo di produzione estero. Infatti, è noto che, la maggior parte dei componenti dei condizionatori e gli stessi F-gas provengono dalla Cina, USA e Giappone. Una riduzione di produttività, favorirebbe anche un legame meno dipendente dall’estero e una maggiore produzione interna, in vantaggio delle aziende europee.
Attualmente, si ricorda che, in Italia sono in vigore dei bonus ed incentivi per chi ha intenzione di acquistare o sostituire un condizionatore datato. Il bonus condizionatori 2023 prevede una detrazione fiscale che va dal 50% al 65% (per gli interventi precedenti al 17 febbraio 2023). Tale incentivo spetta a proprietari di immobili e aziende che entro il 31 dicembre 2024 abbiano effettuato l’acquisto/installazione di un nuovo condizionatore a basso consumo energetico o di un deumidificatore o di una pompa di calore.
È bene tener presente che, per usufruire del bonus condizionatori 2023, è strettamente necessario che il pagamento dei lavori sia effettuato con sistemi tracciabili.