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Guida per la richiesta dei superbonus con l’approvazione della nuova legge
L’entrata in vigore il 17 febbraio 2023 del nuovo decreto che modifica radicalmente le condizioni per accedere ai superbonus, ha decretato un vero e proprio cambio di rotta dal punto di vista fiscale.
La prima novità consiste nell’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito d’imposta. Tale modifica ha come obiettivo quello di evitare la formazione del debito pubblico e ne sono esclusi tutti gli interventi con la CILA (comunicazione inizio lavori) e la delibera assembleare per i condomini, presentate prima dell’entrata in vigore del decreto.
I bonus interessati sono: ristrutturazioni, facciate, abbattimento di barriere architettoniche, bonus sismici, impianti fotovoltaici e riqualificazione energetica ed ecobonus. Nonostante le modifiche citate in precedenza, sarà comunque possibile detrarre le spese degli interventi effettuati in 5/10 anni. Questo significa che è necessaria la disponibilità di liquidi per portare a termine gli interventi di ristrutturazione che, in seguito, saranno detratti nei seguenti 5/10 anni.
Il meccanismo della cessione del credito, concede la possibilità di ricevere l’intero beneficio fiscale ai contribuenti che possano usufruirne in modo totale. Secondo tale meccanismo, infatti, per beneficiarne totalmente è necessario pagare delle tasse di importo superiore al lavoro effettuato quindi, avere un reddito alto. Per questo motivo, fino ad ora, la cessione del credito era un modo per concedere il passaggio del credito a enti in grado di beneficiarne pienamente. Il nuovo decreto, dunque, mette fine a questo privilegio, restringendo il campo a pochi e tagliando fuori i cittadini con i redditi più bassi.
Oltre alle novità concernenti la cessione del credito, il governo Meloni ha stabilito la proroga del bonus per abitazioni unifamiliari, riducendo la detrazione al 90%. Per poterne usufruire, però, i lavori devono essere eseguiti sulle abitazioni principali e senza che il reddito superi i 15mila euro. A tal proposito, non fa più fede l’ISEE, bensì il quoziente famigliare.
Il 110% si mantiene, invece, per villette a schiera e condomini. Quest’ultimi, però, potranno accedervi solo nel caso in cui i lavori siano stati deliberati da parte dell’assemblea entro il 18 novembre 2022, con presentazione della Cilas entro il 31 dicembre 2022. Quest’ultima data è anche il termine per richiedere il titolo abitativo per le demolizioni e ricostruzioni. Per gli edifici formati da 2 a 4 unità immobiliari, invece, per poter usufruire del 110% devono aver presentato la Cilas entro il 25 novembre.
Un’altra eccezione è stata fatta per tutti i proprietari che hanno ultimato il 30% degli interventi previsti entro il 30 settembre 2022. In tal caso, possono comunque usufruire del superbonus 110% fino al 31 marzo 2023.